Dopo la visione del film:" Io non ho paura"

Il film “Io non ho paura” mi è piaciuto molto perché parla della mafia, un argomento che a noi ragazzi incuriosisce e anche perché è interessante la storia che si racconta. Mi ha colpito molto Michele Amitrano, un ragazzino come tutti solo che a sua insaputa era figlio di un mafioso che insieme a dei suoi amici: Sergio, Felice e altri, avevano rapito Filippo, un ragazzino dell’età di Michele, appartenente a una famiglia benestante. I rapitori volevano un riscatto per restituire Filippo alla famiglia. Questo film è ambientato in un piccolo borgo rurale della Basilicata ed è stato girato a Melfi. Le scene che ritengo più belle e che mi hanno colpito di più sono state girate in una vastissima distesa di grano; questa sequenza di inquadrature mi hanno trasmesso: libertà e speranza. Le sequenze del film per me più significative sono state: quando Michele è andato in bicicletta senza mani, respirando l’aria fresca e guardando il cielo; quando Michele porta Filippo a giocare nel grano e lo fa sentire vivo perché lui pensava di essere morto e infine, l’ultima scena, quando Michele in fin di vita, perché il padre gli aveva sparato pensando che era Filippo, dà la mano al ragazzo in segno di amicizia. Del film non cambierei nulla perché mi piace così com’è. Il regista, Gabriele Salvatores, è stato molto bravo nelle inquadrature dalle quali sono riuscita a percepire le emozioni che provavano gli attori. Mi è piaciuto molto il suo modo di far percepire il pericolo a chi guarda il film: inquadrava sempre una cornacchia come simbolo di pericolo. Il titolo dato mi sembra adatto perché sottolinea il coraggio che ha Michele nell’affrontare quello che sarà l’inizio di un’amicizia tra i due ragazzi. **************** Benedetta S.************** .
Il film vuole affermare che la paura è un sentimento che non deve essere provato per riuscire a fronteggiare l'ingiustizia e la crudeltà. Michele, pur essendo un po' timido,si fa forza per salvare Filippo,senza pensare ai pericoli,senza pensare appunto di avere paura. Il film è un misto di avventura e mistero,il segreto del rapimento cambierà per sempre la vita di Michele. Il film l'ho seguito con piacere; mi è sembrata una storia coinvolgente e mi sono sentito nei panni di Michele perchè tutto può succedere nella vita. Gli ambienti che il regista vuole rendere visivi sono, a volte, scuri e, altre volte, chiari; l'oscurità del nascondiglio fa quasi venire paura e i colori chiari del sole e dei campi di grano danno freschezza alla visione. In alcune scene del film il regista Gabriele Salvatores fa dei primi piani per rendere viva l'immagine. Matteo B