RIFLETTENDO...

Io non ho paura************************************ Questo film oltre ad averlo visto in classe l'ho guardato altre tre volte per conto mio anche perchè è il mio film preferito. Riguardandolo, per la quarta volta, devo dire che non mi sono annoiata per niente: è uno dei pochi film che mi ha preso davvero tanto che lo riguarderei molte altre volte senza mai stancarmi. Secondo me, questo film è la dimostrazione come un evento tragico, vissuto da un bambino o ragazzino, può essere drammatico per alcuni aspetti, Michele rischia davvero molto e soffre molto, ma divertente per altri episodi che si intrecciano alla narrazione. Mi ha colpito molto come Michele è riuscito ad affrontare tutte le difficoltà, ha affrontato paure e rischi riguardo a quello che gli stava accadendo, si è ritrovato davanti ad una realtà un po' diversa da affrontare, ormai lontana dal divertimento e dai giochi dove tutto è più facile; avrà avuto paura, molta paura, ma è riuscito a superarla agendo come una persona responsabile e matura. Ho colto in questo film il tema dell'amicizia che nasce tra i due bambini, un'amicizia che crea a Michele molte difficoltà: rischia la propria vita per salvare quella dell'amico. In nome dell'amicizia agirà mettendo in atto iniziative molto pericolose come, per esempio, quando ha disubbidito al papà per rivedere il suo amico Filippo, o come quando Filippo, grazie all'aiuto di Michele, riesce a scappare da quel nascondiglio e a mettersi lui in salvo e Michele in pericolo di vita. Di questo film mi sono piaciuti molto anche i colori che il regista ha usato, la luce del sole quando Michele si ritrovava a giocare con gli amici e a fare le gare in bicicletta, i campi di grano e papaveri che facevano spesso da scenario alle sequenze filmiche, e anche il buio del nascondiglio dove si trovava Filippo. Importanti anche i suoni, mi hanno colpito molto le grida degli amici, i versi degli animali, la musica. Le sequenze che mi sono piaciute di più sono state: la parte in cui Michele torna a casa in bicicletta ed ad un certo punto comincia ad andare senza mani. Quella scena mi ha trasmessoun senso di libertà, un valore che spesso torna nel film anche quando Michele fa uscire all'aria aperta Filippo per fargli vedere com'era il posto dove si trovava visto che, Filippo, sino ad allora, era sempre stato chiuso in quel nascondiglio e l'unica cosa che realmente vedeva era il buio. Ma la scena che più mi ha colpito e mi ha trasmesso molte emozioni da farmi sorridere davvero, anche solo guardandola pur non avendola mai provata, è stata quando Michele ha cominciato a rotolare nei campi di grano. Quel gesto ha fatto credere a Filippo di essere libero e che non era realmente morto come credeva, e mi ha colpito molto la strana risata di Filippo come se fosse quella di un bambino felice e spensierato. C'è stata anche un'altra scena che mi ha colpito cioè quando Michele porta a Filippo il camioncino regalatogli per farlo giocare; Filippo quando lo vede sembra essere davvero contento e mi ha trasmesso molta gioia nel vedere come ci giocava. Questa storia è vista da due punti di vista, quella dei bambini e quella degli adulti. Il titolo del film: “Io non ho paura” è un titolo che assoccio al protagonista del film. Questo film mi è piaciuto per le emozioni che mi ha trasmesso guardandolo. Significativa la scena dove il regista inquadra la scritta “Io non ho paura” sulla parete del nascondiglio dove si trovava Filippo ! ****************************************************** ALBA P.